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#033 Quando i Pink Floyd invasero Venezia

the italian coach podcast pink floyd

Corre il 1989 (millenovecento ottantanove) e quello che sta per avvenire a luglio a Venezia sarà ricordato come uno dei più straordinari e controversi concerti in Italia.

I Pink Floyd suonano davanti a Piazza San Marco

Mettiamoci comodi nella macchina del tempo e torniamo indietro di 30 (trenta) anni.

I Pink Floyd, uno dei gruppi più famosi ed influenti al mondo, sono in tournée europea. Sono, però, orfani di (senza) Roger Waters, bassista e principale leader, che aveva lasciato il gruppo già qualche anno prima.

La formazione in quel momento è, quindi, composta da David Gilmour, il chitarrista, Richard Wright, il tastierista e dal batterista Nick Mason.

A maggio, prima del concerto di Venezia, il gruppo fa tappa (si ferma) all’arena di Verona, Monza, Livorno e Cava dei Tirreni.

L’idea di chiudere il tour italiano con un grande concerto a Venezia viene all’impresario (promoter) veneziano Francesco Tomasi.

La data dello spettacolo, il 15 (quindici) luglio 1989, coincide con la tradizionale festa del Redentore. Una festa molto sentita dai veneziani. Il concerto è una sorta (una specie) di regalo agli abitanti di Venezia: I Pink Floyd che si esibiscono su un palco galleggiante in laguna nel bacino di San Marco. Uno spettacolo unico e perfino gratuito.

E così ha inizio un periodo molto intenso per la città. Come sempre, quando si tratta di un avvenimento di tale dimensione, le opinioni si dividono in due: C’è chi sostiene l’idea e chi la critica.

I favorevoli al progetto ci vedono l’opportunità di ospitare un evento di prestigio mondiale. Gli oppositori, invece, si preoccupano degli effetti devastanti che un simile concerto – gratuito – potrebbe avere sulla città.

I mesi che precedono il concerto sono, quindi, una continua battaglia. “Il volume della musica danneggerà il patrimonio artistico della città” o “Venezia non è attrezzata per accogliere decine di migliaia di persone” sono le paure più ricorrenti tra i critici.  

Così arriva il grande giorno. Venezia viene invasa da circa 200.000 (duecento mila) persone. È l’inizio di un grande caos.

Per via di uno sciopero dei treni molte persone sono costrette a percorrere il ponte della Libertà a piedi per arrivare in piazza San Marco.

E il più grande problema si trova proprio in piazza. La decisione di proibire dei bagni chimici per motivi estetici avrà conseguenze disastrose.

Tra le altre restrizioni la città decide anche di limitare il volume del suono a 60 (sessanta) decibel per non danneggiare i monumenti. Di solito a un concerto si suona a circa 90 (novanta) o 100 (cento) decibel.

Fino all’ultimo momento le amministrazioni discutono se annullare il concerto. Alla fine viene comunque autorizzato.

Il concerto stesso si rivela abbastanza difficoltoso. Dura soltanto 90 (novanta) minuti a causa di esigenze televisive. Il concerto viene, infatti, trasmesso in mondovisione dalla RAI in diretta TV. Chi conosce i Pink Floyd sa che i loro concerti non durano mai così poco.

A causa del limite al volume il concerto non si sente quasi dalla piazza. Ma non è questo il disastro principale.

Dopo il concerto Piazza San Marco sembra una vera e propria discarica. Gli spettatori lasciano indietro ben 300 (trecento) tonnellate di rifiuti. Molti lampioni ed edifici restano danneggiati.

E così dopo molte proteste da parte degli abitanti la giunta comunale è praticamente costretta a dare le proprie dimissioni.

Ancora oggi si discute in modo controverso di questo evento spettacolare, ma allo stesso tempo devastante per Venezia.

Conoscevi questa storia? Eri presente al concerto? Fammi sapere nei commenti.


Una storia – Diversi punti di vista

Ottimo! Adesso ti presento una novità. Un nuovo esercizio.

Ti racconterò la stessa breve storia due volte, ma la seconda volta la racconterò da un punto di vista diverso.

In questo modo potrai notare le differenze grammaticali in un contesto ricco e in modo intuitivo, senza studiare le regole.

Fammi sapere nei commenti se ti piace questo tipo di esercizi.

Bene, iniziamo!

Al passato in terza persona

Giovanni e il suo amico Luigi hanno passato le vacanze di Natale a Venezia. Un giorno, mentre stavano camminando verso Piazza San Marco, Luigi si è ricordato del concerto dei Pink Floyd a cui aveva assistito tanti anni fa.

Luigi, quel giorno, ha avuto l’onore di conoscere David Gilmour in persona. L’incontro, però, non è stato molto piacevole. Faceva molto caldo e Luigi aveva sete. Così si è messo in fila per comprare da bere in un bar.

Dopo qualche secondo gli è passato davanti un uomo che ha ordinato una Coca Cola prima di lui. Luigi, in modo irritato, gli ha chiesto se credeva di essere un membro dei Pink Floyd. L’uomo si è girato verso di lui e gli ha detto di sì. Così, quando Luigi ha capito chi fosse quell’uomo, è andato via senza dire una parola.

Al passato dal punto di vista di Luigi

Io e il mio amico Giovanni abbiamo passato le vacanze di Natale a Venezia. Un giorno, mentre stavamo camminando verso Piazza San Marco, mi sono ricordato del concerto dei Pink Floyd a cui avevo assistito tanti anni fa.

Quel giorno, ho avuto l’onore di conoscere David Gilmour in persona. L’incontro, però, non è stato molto piacevole. Faceva molto caldo e avevo sete. Così mi sono messo in fila per comprare da bere in un bar.

Dopo qualche secondo mi è passato davanti un uomo che ha ordinato una Coca Cola prima di me. Io, in modo irritato, gli ho chiesto se credeva di essere un membro dei Pink Floyd. L’uomo si è girato verso di me e mi ha detto di sì. Così, quando ho capito chi fosse quell’uomo, sono andato via senza dire una parola.


Bene, hai notato come cambiano le parole a seconda del punto di vista? Se ascolti varie volte questa breve storia imparerai in modo intuitivo gli aspetti grammaticali.

È molto meglio che studiare le regole. Questa tecnica la trovi anche nella mia risorsa digitale Cappuccetto Rosso.

A questo punto voglio ringraziare il mio caro ascoltatore Mauro che mi ha suggerito di integrare questa tecnica anche nel podcast. Grazie mille!

Se anche tu hai dei suggerimenti o delle domande, scrivimi su ciao@italiancoach.net. Non avere paura, non mordo!

Scarica la trascrizione in PDF qui.

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