Ciao Rockstar dell’italiano
Ti piace la musica? Scommetto che a questa domanda il 99% di voi risponderà di sì.
Altri risponderanno che senza musica non potrebbero vivere. Tra questi ci sono anche io.
Ma allora come è possibile che oggi la musica viene considerata qualcosa di secondario e non ha più quell’importanza culturale di un tempo?
Com’è che fino almeno agli anni 90 la musica era una grossa fetta culturale che influenzava addirittura la società? La musica era in grado di essere la miccia di rivoluzioni sociali. Pensiamo per esempio agli anni 60 con la Summer of love. Oggi invece sembra ridotta a un ruolo di mera comparsa.
È la musica stessa che col passare degli anni è diventata sempre più scadente e brutta oppure c’è dell’altro?
In questo episodio voglio fare una breve riflessione con te sui motivi per cui la musica oggi ancora piace a tutti, o almeno a tanti, ma non le viene dato più il giusto riconoscimento e il giusto valore.
Per fare ciò torniamo indietro di qualche anno.
Saliamo nella nostra macchina del tempo e ci teleportiamo all’anno 1999.
Cosa successe quell’anno? Internet era ancora agli inizi, ma una piattaforma chiamata Napster arrivò come una bomba atomica a rivoluzionare il mondo della musica.
Prima era nostra abitudine acquistare la musica tramite canali ufficiali su un supporto audio dedicato come il vinile, la cassetta o il CD. Oppure avevamo tutti quell’amico che ci registrava una cassetta con dei suoi consigli di canzoni, il mixtape per intenderci.
Con l’avvento del formato audio mp3 e possibilità di scaricare tutte le canzoni che volevi da internet tramite Napster tutto ciò cambiò radicalmente.
Napster ti faceva sentire come un bambino nel negozio di caramelle più grande del mondo.
Da quel momento in poi la musica era ai tuoi piedi. Potevi avere tutto, o quasi, subito a casa tua. Non avevi più bisogno dell’amico o dei negozi.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Le canzoni che scaricavi da Napster erano gratuite, perché tecnicamente le scaricavi dal computer di un’altra persona che si trovava chissà dove nel mondo.
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